DOTT. GIUSEPPE MONTESANO

DOTT. GIUSEPPE MONTESANO
Esercito la professione di Medicina Generale e sono specialista in Ginecologia e Ostetricia.Perfezionato in Medicina Biologica e Medicina Estetica                   STUDIO MEDICO      Via Diaz 50/A Camporotondo Etneo CT) Tel: 349-2666208

martedì 18 gennaio 2011

Antinfluenzale protegge mamma e nascituro

«Le donne in gravidanza possono sottoporsi alla vaccinazione antinfluenzale senza timori. Non è stata evidenziata nessuna relazione causa-effetto fra l'impiego di questo strumento di prevenzione e difetti congeniti del nascituro. La sua somministrazione è raccomandata nel secondo e terzo trimestre di gestazione». Lo sostiene Nicola Surico, presidente della Sigo, sottolineando che la vaccinazione può rappresentare un vantaggio per la donna e per il nascituro: «è una misura efficace nell'80% dei casi» spiega «inoltre conferisce immunità ai piccoli nati da madri vaccinate in gravidanza. La campagna di prevenzione è iniziata all'inizio di ottobre, ma non è troppo tardi per aderire: sono necessari circa 15 giorni prima di ottenere una copertura completa, per cui chi si vaccina adesso può non essere ancora protetto quando il virus comincerà a circolare con maggior vigore, tra la fine di gennaio e l'inizio di febbraio». Se lo scorso anno il virus A/H1N1 è stato l'unico protagonista e ha provocato una vera e propria pandemia, quest'anno è accompagnato da altri due ceppi, entrambi di origine australiana, mantenendo tuttavia la sua caratteristica di estrema aggressività. «Contrariamente alla Gran Bretagna» conclude Surico «dove l'influenza ha già raggiunto il suo picco causando decine di morti, in Italia l'epidemia sta seguendo un corso regolare. La fascia d'età più colpita si conferma quella dei bambini da 0 a 4 anni, seguita dai piccoli dai 5 ai 14 anni, dai 15-64enni, infine dagli over 65».

lunedì 3 gennaio 2011

LO SVILUPPO FETALE MESE PER MESE

Lo sviluppo fetale è un meraviglioso processo che, con tappe precise e finemente regolate, porta alla formazione di un "nuovo essere umano".

Si parla di embrione fino al termine della 10 settimana di sviluppo e di feto da questo momento in poi. In realtà questa distinzione è puramente indicativa ed esemplificativa in quanto il processo di sviluppo è continuo e progressivo e non prevede interruzioni.

Nello schema che segue abbiamo indicato i periodi della gravidanza in mesi ed in settimane. L'inizio della gravidanza, come si usa comunemente in ostetricia, viene fatto coincidere con il primo giorno dell'ultima mestruazione (età gestazionale).

L'embrione, in realtà, inizia la sua esistenza al 14° giorno del ciclo mestruale e quindi la terza settimana di gravidanza (terza settimana dall'ultima mestruazione) corrisponde in realtà alla prima settimana di vita dell'embrione ("età concezionale").

Riassumendo: le settimane ed i mesi sotto indicati corrispondono alla datazione classica della gravidanza, comunemente usata presso tutti gli ospedali ("età gestazionale"). Se si vuole calcolare l'età precisa dell'embrione ("età concezionale") basterà togliere due settimane.

I dati relativi alla lunghezza si riferiscono alla lunghezza vertice-tallone (come se il feto fosse messo "in piedi")

1° mese

  • 3 settimana

Fecondazione dell'ovocita, formazione dell'embrione e suo impianto in cavità uterina.

  • 4 settimana

All'interno dell'utero si forma il "sacchettino" che ospiterà l'embrione (sacco gestazionale). Successivamente inizia a rendersi evidente l'embrione stesso che in questo periodo ha la forma di un corpicciolo cilindrico. All'interno dell'embrione si sviluppano delle aree specializzate, dette "somiti" da cui prenderanno origine lo scheletro e i muscoli.

La parte esterna dell'embrione, a stretto contatto con le pareti uterine, viene raggiunta dal sangue materno (inizio della circolazione utero-placentare) che fornisce il nutrimento.

2° mese

  • 5-6 settimana

Nell'embrione iniziano a formarsi il cuore (iniziano le prime pulsazioni cardiache), gli occhi, le prime strutture cerebrali, il fegato, gli abbozzi dell'orecchio esterno, dell'esofago, dello stomaco, dei genitali esterni e della tiroide.

  • 7 settimana

Compaiono gli abbozzi degli arti superiori ed inferiori, del pancreas e dei reni. Il cordone ombelicale è perfettamente formato.

Si inizia a sviluppare la corteccia cerebrale.

  • 8 settimana

Le pulsazioni cardiache sono ritmiche; si formano gli abbozzi delle mani e dei piedi e compaiono le dita. I genitali assumono morfologia maschile o femminile.

L'embrione pesa in media 1 grammo ed è lungo circa 1,6 cm.

3° mese

  • 9-10 settimana

Iniziano a svilupparsi le ossa, i muscoli, i nervi ed i grossi vasi. L'estremità cefalica dell'embrione comincia a separarsi dal torace ed in essa si possono distinguere gli abbozzi del naso, delle orecchie e delle mandibole. Si formano le prime gemme dentali (strutture da cui si svilupperanno successivamente i denti. L'estremità cefalica ha un volume pari ad un terzo di tutto il corpo embrionale. La parete addominale non è ancora completa e c'è un "ernia ombelicale fisiologica".

A livello cerebrale compare il cosiddetto "corpo calloso" ovvero la struttura nervosa che collega i due emisferi cerebrali.

  • 11-12 settimana

Nei genitali maschili si sviluppa il glande. Nei genitali femminili è presente l'abbozzo dell'utero.

Nell'estremità cefalica le gemme dentali si trasformano nei primi abbozzi dei denti.

Nel pancreas si formano le "isole di Langherans" ovvero le strutture preposte alla produzione di insulina.

Le anse intestinali sono ormai rientrate nella cavità addominale e scompare la già citata "ernia ombelicale fisiologica).

Il feto pesa in media 14 grammi ed è lungo circa 7 cm.

4° mese

Il tratto intestinale contiene un contenuto verdastro denominato "meconio". La pelle è sottile, trasparente e totalmente priva di peli.

Nel maschio compare l'abbozzo della prostata, i genitali esterni si differenziano definitivamente. La tiroide inizia a funzionare.

La vescica e l'uretra sono ben sviluppati.

Alla fine del quarto mese i movimenti fetali iniziano ad essere percepiti dalla mamma.

Il feto pesa in media 105 grammi ed è lungo circa 15 cm.

5° mese

La pelle è grinzosa e si iniziano a formare i primi depositi di grasso.

Nel pancreas inizia la produzione di insulina da parte delle "isole di Langherans".

I genitali esterni di differenziano definitivamente. Nei feti di sesso femminile la vagina è completamente formata.

Il feto pesa in media 310 grammi ed è lungo circa 23 cm.

6° mese

La pelle è ancora grinzosa ed è ricoperta in maniera uniforme da una sottile lanugine. I denti sono sviluppati e presentano smalto all'esterno e polpa all'interno. Le unghie sono ancora rudimentali.

Nel cervelletto (organo posto nella scatola cranica al di sotto degli emisferi cerebrali, deputato alla coordinazione motoria) inizia a svilupparsi la "corteccia", ovvero la parte superficiale, sviluppo che si completerà un anno e mezzo dopo la nascita.

Il feto pesa in media 640 grammi ed è lungo circa 29 cm.

7° mese

Le palpebre sono già separate (palpebra superiore ed inferiore); i padiglioni auricolari sono addossati alla testa.

Nei feti di sesso maschile i testicoli non sono ancora discesi nello scroto mentre nei feti di sesso femminile sono evidenti il clitoride, le piccole e le grandi labbra.

Il feto pesa in media 1670 grammi ed è lungo circa 40 cm.

8° mese

La pelle è meno grinzosa ed è sempre ricoperta da lanugine; il corpo assume una forma più "rotondeggiante" a causa dell'aumento dei depositi adiposi sottocutanei.

Il feto pesa in media 2400 grammi ed è lungo circa 45 cm.

9° mese

Il feto ha raggiunto il suo pieno sviluppo ed è pronto alla nascita.

Pesa in media 3300 grammi ed è lungo circa 50 cm.

GESTOSI

La gestosi, definita anche preeclampsia, è una seria complicazione della gravidanza caratterizzata dalla presenza di ipertensione arteriosa e proteinuria. A queste manifestazioni si associa, quasi costantemente, il difetto di crescita intrauterino del feto.
Altri segni possono essere: rapido aumento delle transaminasi, dolore epigastrico, convulsioni (eclampsia), iperreflessia, cefalea severa, persistenti disturbi visivi (scotomi), disturbi della coagulazione (trombocitopenia, coagulazione intravascolare disseminata) ed emolisi.

L'edema non è incluso tra i segni necessari per la diagnosi. Esso si verifica con uguale frequenza tra le donne con gravidanza fisiologica e tra quelle con preeclampsia, benché la comparsa rapida di edema generalizzato deve far sospettare la futura preeclampsia.
Una precoce comparsa della patologia preeclamptica è causa di esiti sfavorevoli materni e fetali. La percentuale di mortalità perinatale è più alta nei feti di madri preeclamptiche. Questi decessi possono essere il risultato di una morte intrauterina per insufficienza placentare e/o distacco di placenta.
L'incidenza della preeclampsia viene stimata tra il 10% ed il 20% nelle primigravide. Il rischio di ricorrenza della preeclampsia è compreso tra il 7,5% ed il 29%.
Fattori di rischio
L'età, la familiarità, le patologie mediche preesistenti (ipertensione, diabete, malattie tiroidee, ipercolesterolemia familiare), l'obesità pregravidica, la primiparità, la gemellarità, l'idrope fetale sono fattori di rischio per la gestosi.
- Età: le donne di età superiore a 35 anni presentano un'incidenza di gestosi superiore di circa 3 volte a quella delle donne giovani.
- Storia familiare: L'incidenza di preeclampsia è 4 volte più alta nelle sorelle di donne che hanno avuto la preeclampsia.
- Cattiva placentazione: il riscontro flussimetrico di elevate resistenze e/o di ridotta elasticità dei vasi uterini è indice di cattiva funzione placentare e quindi di aumentato rischio di gestosi.
- Ipertensione: il riscontro di pressione arteriosa elevata prima della 20^ settimana di gestazione è stato associato al successivo sviluppo di preeclampsia.
- Diabete: il diabete aumenta del 10% il rischio di preeclampsia.
- Malattie renali: una patologia renale preesistente aumenta l'incidenza di ipertensione fino al 48% nel 3° trimestre di gestazione. Anche l'infezione delle vie urinarie in gravidanza aumenta di 1,5 volte il rischio di preeclampsia.
- Cause immunologiche e coagulopatie: l'iperomocisteinemia, il deficit della proteina S, della proteina C, la sindrome da anticorpi antifosfolipidi aumentano il rischio di preeclampsia.
Le pazienti eterozigoti per anemia drepanocitica presentano un rischio di preeclampsia tre volte più elevato.
- Primiparità: la relazione tra primiparità ed eclampsia suggerisce l'esistenza di un meccanismo immunologico che rende unica la prima placentazione. Alcuni Autori hanno suggerito l'esistenza di un meccanismo protettivo nei confronti degli antigeni paterni nelle gravidanze successive.
- Gemellarità: la gemellarità aumenta il rischio di gestosi di oltre tre volte. Il rischio aumenta con l'aumentare del numero di gemelli.

Conseguenze materne, fetali e neonatali
In relazione alla gravità dello stato patologico la gestosi può determinare scarse complicanze o causarne di gravi o gravissime, compromettendo in maniera definitiva lo stato di salute della gestante e del feto. Tra le complicanze il ritardo di crescita intrauterino, la morte intrauterina del feto, le condizioni patologiche materne secondarie all'ipertensione arteriosa ed al coinvolgimento multiorgano caratteristico delle forme più aggressive.
La gestosi determina aumento della morbilità e della mortalità materna, fetale e neonatale ed aumento della frequenza del parto prematuro mediante taglio cesareo.

Controllo e terapia
La pressione arteriosa deve essere rilevata ogni giorno, l'esame delle urine deve essere effettuato ogni settimana mentre gli esami del sangue (bilirubina, transaminasi, PT, PTT, fibrinogeno, piastrine, acido urico, etc.) devono essere eseguiti ogni 20 giorni. Il monitoraggio ecografico e flussimetrico deve essere frequente (ogni 2-4 settimane).
Bisognerà controllare adeguatamente l'eventuale malattia favorente la gestosi.
La gestante dovrà evitare l'eccessivo incremento ponderale attuando un regime dietetico povero di grassi e prevalentemente proteico. Saranno banditi i dolci, le fritture, i cibi conditi, le bevande gassate ed alcoliche. Sarà prudente eliminare il fumo di sigaretta.
Utile misura è il riposo. E' consentito effettuare quotidianamente una breve passeggiata (20-30 minuti).
Le opzioni terapeutiche in caso di preeclampsia sono tuttora oggetto di acceso dibattito e variano in relazione alla gravità della sintomatologia clinica ed all'eventuale patologia materna preesistente alla gravidanza.
La scelta dei farmaci è di esclusiva competenza medica. Il discuterne va oltre le finalità di questa pagina. Inoltre, alcune misure terapeutiche usate nella pratica, sebbene considerate poco efficaci alla luce della medicina basata sull'evidenza, possono essere comunque adottate in base alla esperienza personale del ginecologo curante.