DOTT. GIUSEPPE MONTESANO

DOTT. GIUSEPPE MONTESANO
Esercito la professione di Medicina Generale e sono specialista in Ginecologia e Ostetricia.Perfezionato in Medicina Biologica e Medicina Estetica                   STUDIO MEDICO      Via Diaz 50/A Camporotondo Etneo CT) Tel: 349-2666208

martedì 16 ottobre 2007

OMOTOSSICOLOGIA


L'omotossicologia identifica nelle "omotossine" la causa cui ricondurre etiologicamente tutte le malattie.
Qualunque organismo è continuamente attraversato da un'enorme quantità di tossine esogene (batteri,virus,tossine alimentari,fattori di inquinamento ambientale,molecole farmacologiche di sintesi,ecc...) ed endogene (prodotti intermedi dei diversi metabolismi,cataboliti finali ecc..).
In accordo con la teoria secondo cui l'organismo è un sistema di flusso in equilibrio dinamico (un equilibrio che cambia in continuazione, si adatta alle diverse circostanze, agli attacchi interni ed esterni, per mantenere la propria individualità), se l'omotossina non è particolarmente "virulenta" e se i sistemi emuntoriali (fegato-apparato respiratorio-intestino-apparato tegumentario-apparato urinario) sono efficienti, essa attraversa l'organismo-sistema di flusso senza determinare alcuna interferenza nella sua emostasi, che resterà pertanto nella condizione di equilibrio, cioè di salute. Se viceversa, o perchè la tossina è particolarmente "aggressiva" o perchè i sistemi di drenaggio emuntoriale non sono sufficienti, si determina un'alterazione dell'equilibrio, che l'organismo, nella sua naturale tendenza verso il mantenimento o il ripristino della sua "omeostasi ristretta" cercherà di compensare innescando meccanismi supplementari di tipo autodifensivo: le malattie.
"Le malattie, pertanto, sono l'espressione della lotta dell'organismo contro le tossine, al fine di neutralizzarle ed espellerle; ovvero sono l'espressione della lotta che l'organismo compie per compensare i danni provocati dalle tossine".
A seconda dell'entità dell'aggressione e dell'integrità del sistema difensivo autologo, l'organismo manifesta quadri clinici differenti che si possono agevolmente classificare i 6 fasi (vari gradi di reattività attraverso i quali l'organismo cerca di mantenere o ripristinare la sua omeostasi, il suo equilibrio, il suo stato di salute).
Si distinguono 2 fasi cosidette Umorali, 2 fasi cosidette della Sostanza Fondamentale e 2 fasi cosidette Cellulari.
Le fasi Umorali rappresentano situazioni patologiche in cui la prognosi è favorevole, in quanto espressione di una buona reattività. Troviamo:
La fase di escrezione: le tossine non arrivano neanche in contatto con le cellule epiteliali delle mucose, ma vengono inglobate ed espulse con le secrezioni fisiologiche.
La fase di reazione (o di infiammazione): grazie al processo dell'infiammazione l'organismo neutralizza prima, ed espelle poi, le tossine entrate nel sistema di flusso.

Le fasi della Sostanza Fondamentale rappresentano situazioni patologiche in cui il carico ometossico è localizzato, dapprima, a livello della matrice e poi, stante la situazione di "ingottamento" connettivale, a livello cellulare. Le 2 fasi della Sostanza Fondamentale sono denominate:
Fase di deposito: in questo stadio di malattia l'organismo, nell'intento di mantenere inalterato il suo equilibrio, accantona a livello connettivale quelle tossine che gli emuntori, in prima battuta, non sono riusciti ad espellere, e che la successiva, compensatoria, fase di reazione non è riuscita a neutralizzare. Diventa patologica quando essa si espande in quanto non più sufficiente a mantenere l'equilibrio (per es. la cellulite).
Fase di impregnazione: a partire da questa fase le tossine sono localizzabili non più a livello del mesenchima ma del parenchima; infatti esse vengono canalizzate a livello organico verso un "locus minoris resistentiae" espressione di una meiopragia costituzionale o frutto di una destrutturazione iatrogenica. Inglobate a questo livello, in parenchimi nobili, iniziano a destrutturare la cellula attaccando per primi i suoi meccanismi enzimatici.


Le fasi Cellulari rappresentano situazioni patologiche in cui la prognosi non è più favorevole, in quanto espressione della scarsa reattività tipica di una alterazione lesionale. Si distinguono:
La fase di degenerazione: il perdurare dell'accumulo di tossine di impregnazione determina, dopo il parziale blocco enzimatico, il danno dell'organulo intacellulare, e la conseguente degenerazione dei tessuti.
La fase di dedifferenziazione (o neoplatica): la stimolazione infiammatoria cronica della cellula può determinare la sua sdifferenziazione in cellule anomale che, anche per il contemporaneo indebolimento-sovvertimento delle difese organiche, prenderanno il sopravvento sull'intero organismo.

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